Domenica grassa di Carnevale, con la
luna crescente e l'equinozio di Primavera in arrivo, un fuoco si è
acceso
nel campetto di S. Barnaba per
augurare a tutti prosperità:
ai
presenti e a tutto il mondo.
Questo è il tempo particolare in
cui
il sacrificio di alcuni è risorsa per gli altri; è sempre stato così però mai come in questo
periodo
del pianeta.
Lo stiamo
vedendo per i popoli del
Nord
Africa e per ogni piccolo e grande popolo che si costituisce
per
migliorare le cose Il fuoco della
Pupazza ci ha coinvolti con
il
suo effetto magico sprigionando
sentimenti di forza, di bellezza
di
speranza.
Ha risvegliato in tutti
le assopiti
origini di ciascuno di
noi e della storia dell'umanità
che proprio
attorno al fuoco ha
iniziato i primi passi della preghiera personale
comunitaria e i
il racconto della storia e delle
tradizioni.
Eravamo in tanti piccoli e grandi
provenienti da tutti
i popoli della terra .
Tutti abbiamo compreso
il linguaggio del
fuoco, del cerchio, dei volti pieni
di stupore,
dell'armonia che ci ha
coinvolti in un'unica realtà.
La
cosa straordinaria sono stati i
bambini che da anni preferiscono vestirsi di Carnevale senza maschera sul volto perchè ci
vogliono
regalare il loro sorriso
nell'invitare tutti noi a togliere le maschera che ogni giorno copre i
nostri volti e non ci permette di
farci conoscere e amarci così come siamo con i nostri pregi e
limiti.